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Lorenzetti: “amministrazione in ritardo, no a rimpasti. Centro Agroalimentare venduto entro l’anno”

San Benedetto del Tronto | Intervista all’assessore alle attività produttive (UDC): “ho quasi completato il mio programma di mandato”

di Giovanni Desideri

Il sindaco Martinelli ne ha parlato in consiglio comunale come fosse uno scolaro: “un po’ vivace”. L’assessore alle attività produttive del Comune di San Benedetto del Tronto Marco Lorenzetti viene infatti accusato dall’opposizione di centrosinistra di occuparsi di ambiti amministrativi che competono ad altri assessori, con una particolare predilezione per i lavori pubblici. Risponde: “io penso alla città, non mi interessa quello che pensano gli altri”.
 
Assessore Lorenzetti, come sono i suoi rapporti con l’assessore ai lavori pubblici Giovanni Poli?
“Con Poli c’è la massima armonia.”
 
Ne è sicuro?
“Bè, qualcosa succede in tutte le famiglie. La verità è che i settori attività produttive e lavori pubblici sono strettamente collegati. Quando parlo con i commercianti, la prima cosa che mi chiedono è la riqualificazione della via in cui si trovano i loro negozi: viale De Gasperi, via Mare, via Montebello. Lo stesso Molo Sud può essere considerato “centro cittadino” e come tale di interesse dei commercianti.”
 
Il senatore Ciccanti, del suo partito, commentando il voto del 12 e 13 giugno ha detto che l’amministrazione comunale di San Benedetto sta lavorando bene e che non ha bisogno di “rimpasti”. Condivide?
“Noi dell’UDC abbiamo sempre puntato alla risoluzione dei problemi concreti della gente e siamo stati premiati per questo alle elezioni, con l’8,33% alle provinciali. Non ci interessa minimamente parlare di rimpasti, poltrone, verifiche. Se e quando  ci chiameranno gli altri partiti della coalizione ne parleremo, ma solo tirati per i capelli. La continua litigiosità ha danneggiato l’amministrazione e la città. Siamo indietro su alcune cose.”
 
Quali?
“Per esempio sul turismo e sui lavori pubblici. Qualcosa in più si poteva fare in questi due settori, magari attraverso project financing, per risolvere il problema degli allagamenti in centro sistemando il sistema fognario delle acque bianche in piazza Garibaldi e piazza San Giovanni Battista, oppure al Palacongressi e al palazzo di via Turati.”
 
L’elezione di Massimo Rossi alla presidenza della Provincia di Ascoli Piceno è dovuta ad un voto di protesta contro Scaltritti o si tratta di un’affermazione di Rossi stesso?
“Entrambe le cose.”
 
È stato anche un voto di protesta contro l’amministrazione Martinelli?
“No, assolutamente. Dico anzi che si devono separare nettamente le due cose.”
 
Ma a parte il risultato positivo dell’UDC, la coalizione di centrodestra ha avuto un arretramento.
“Alle europee la coalizione ha superato il 47%. Se volessimo proiettarci alle prossime elezioni comunali, dovremmo aggiungere i voti dei partiti che in passato appoggiavano la giunta Martinelli, come la Lega Nord di Vincenzo Rosini o il PSDI di Simeone Zappasodi. Dobbiamo anche aggiungere la lista Martinelli, che certo non avrebbe più l’8% che ha avuto nel 2001, ma può ancora dare un valore aggiunto del 3-4%. Né dobbiamo trascurare quelle forze politiche che al ballottaggio voterebbero per il centrodestra, come il partito Fiamma Tricolore Per questo direi che possiamo essere fiduciosi per le prossime comunali. Quanto alle provinciali, è chiaro che un forte valore aggiunto per il centrosinistra è venuto dalla candidatura di Massimo Rossi. Il calo nel centrodestra ha riguardato solo alcuni partiti, per esempio Forza Italia.”
 
Cosa ha in programma per il suo assessorato per gli ultimi due anni di mandato?
“Ho realizzato quasi tutto quello che era scritto nel mio programma di mandato. Anzi, ogni assessore dovrebbe tenere nel cassetto il proprio programma e rileggerlo una volta alla settimana. Detto questo, per quanto riguarda il commercio vorrei realizzare entro i prossimi due anni il “Piano Marketing”, per la pesca mi manca soltanto di dotare il porto di un impianto di acqua salata. Appoggerò inoltre il piano di privatizzazione del Centro Agroalimentare e la stabilità della pressione fiscale.”
 
Può fornire qualche particolare sul “Piano di Marketing”?
“È un progetto complesso che non può essere sintetizzato in poche parole. Posso però dire che lo hanno già adottato molte città dell’Emilia Romagna per rivitalizzare il commercio. Intendo applicarlo a San Benedetto e a Porto d’Ascoli, coinvolgendo la mobilità e l’illuminazione. E aumentando il ricorso alla pubblicità. Come si vede anche questo intervento coinvolge i lavori pubblici.”
 
Lei dice che per la pesca le manca “soltanto” da realizzare l’impianto dell’acqua salata. Ma i pescatori hanno protestato ancora recentemente per la vicenda della rottamazione delle barche. In precedenza per la questione del pescato sottomisura. Cosa risponde?
“Queste due vicende riguardano semmai alcune promesse non mantenute da parte di altri politici. E comunque posso dire che le recenti proteste all’imbocco del porto provenivano da una minoranza di piccoli pescatori. Quanto al pescato sottomisura, è stato recentemente approvato in commissione agricoltura alla Camera dei Deputati un provvedimento che consente ai pescatori di avere pescato sottomisura fino al 5% sul totale, come “tolleranza” per i casi di pesca fortuita.”
 
Basterà il 5%? Alcuni parlano di frittura di pesce sambenedettese a rischio per le misure troppo restrittive della Comunità Europea.
“In passato i pescatori hanno avuto multe per pochi chilogrammi di pesce sottomisura. Ma dopo l’approvazione del provvedimento di cui dicevo so che al mercato ittico la situazione è migliorata. Va anche aggiunto che i pescatori sanno in quali punti del mare si pesca il cosiddetto “novellame”, sicché spesso si tratta di pesca mirata e non fortuita.”
 
Infine il Centro Agroalimentare. Verrà venduto?
“Ho già parlato con l’assessore alle finanze Luca Vignoli per risolvere questo problema. Vignoli ha già fissato una tempistica: entro l’anno ci sarà il bando per la vendita della struttura.”

23/06/2004





        
  



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