Il gruppo dei Comunisti italiani, durante la discussione in Consiglio regionale della Pdl "Provvedimenti tributari in materia di imposta regionale IRAP e addizionale regionale all'IRPEF", ha presentato un ordine del giorno che impegna il prossimo bilancio regionale 2004 a destinare il 3% dell'introito dell'IRAP, al di fuori del settore calzaturiero, ai comuni, con particolare riguardo a quelli più svantaggiati: il fondo così costituito sarà finalizzato al mantenimento dei principali servizi sociali, fornendo un aiuto ai comuni che si sono trovati fortemente penalizzati dalla riduzione dei trasferimenti agli Enti Locali prevista dalla legge Finanziaria nazionale.

In un contesto in cui l'inflazione reale tocca picchi insostenibili che minano i salari delle categorie sociali più deboli, la Regione deve agire in maniera alternativa, e non lasciarsi prendere da una logica demagogica, fatta di temporanee restituzioni ai cittadini: occorre uno sforzo ulteriore perché abbiamo il dovere di aiutare i bilanci comunali, che si troveranno a loro volta ad aumentare le tariffe di loro competenza o a chiudere i servizi, manovre che ricadranno comunque sulla collettività. Destinare parte degli introiti dell'IRAP alla sopravvivenza di servizi fondamentali quali l'assistenza agli anziani, le mense scolastiche pubbliche, gli asili nido e le scuole materne è una manovra equa, a favore di tutti i ceti ma soprattutto dei ceti meno abbienti: il bilancio regionale, specie in questo periodo di privatizzazioni e politiche elitarie, non deve perdere di vista la sua impostazione democratica e sociale, e solo investire nel campo dei servizi pubblici collettivi può ridare slancio all'economia a favore delle masse popolari.