Ha suscitato non poco clamore la storia del non vedente a cui è stato sotratto il proprio cane guida dopo anni di convivenza. La questione affonda la sua problematica principale nell'età ritenuta troppo avanzata dell'uomo, infatti, una legge definirebbe le persone sopra i 65 anni non più in grado di gestire la presenza di un animale. Una situazione che però si è aggravata scuotendo anche le stanze della politica locale.

"Non si può accettare che una persona di 70 anni perda la sua indipendenza - ha affermato il consigliere di An Carlo Del Vecchio - solo a causa della sua data anagrafica. Si tratta di una situazione gravissima e non paradossale, cosa significa consentire ai non vedenti di possedere un cane solo fra 18 e 65 anni, si sa benissimo che è proprio durante la vecchiaia che si necessita di massima assistenza".

Una situazione spinosa oltre che un caso unico a Porto San Giorgio, che sembra aver scritto solo il primo capitolo di una molto più lunga e avvincente storia. La sitauzione ha letteralmente attivato una catena di solidarietà che ha elettrizzato tutta la città. "Ho già deciso di aprire una sottoscrizione pubblica - ha continuato Del Vecchio - e devolvero i soldi dei gettoni delle mie presenze in Consiglio fino a quando non raggiungerò la cifra sufficiente all'acquisto di un altro cane". Una spesa comunque onoresa visto che l'addestramento di questi animale richiede tempo e pazienza.