Gaspari: "l'Ulivo proporrà un valido progetto di governo alla città e una classe dirigente nuova"
San Benedetto del Tronto | A colloquio con il capo gruppo DS in Consiglio Comunale: è finita l'epoca degli improvvisatori, il bilancio della destra è fallimentare
di Giovanni Desideri
Mercoledì 26 novembre: presso la sede dell'Ulivo di via Mazzocchi a San Benedetto avviene la presentazione ufficiale del coordinamento unitario dei nove partiti e movimenti che fanno parte del centrosinistra cittadino. Nella primavera del 2004 si terranno le elezioni provinciali e le europee, ma qui è come se ci si preparasse per quel periodo per le agognate elezioni amministrative, con tutto che la naturale scadenza della legislatura è per il 2006.
Il coordinatore dell'Ulivo neo eletto è Giovanni Gaspari, capo gruppo DS in Consiglio Comunale, vice sindaco nella giunta Perazzoli dal 1997 al 2001, consigliere dal 1989. Le sue critiche all'attuale giunta di centrodestra, guidata dal sindaco Martinelli, non sono nuove: "in due anni e mezzo non hanno fatto davvero nulla, l'unico lavoro intrapreso è il parco verde di via Mentana, un intervento che ha suscitato più disagi che benefici, mentre la piazza di Cristo Re era un progetto redatto e finanziato già dalla passata Amministrazione. Dal loro insediamento, nel 2001, hanno invece sostituito tre assessori e dalle file della maggioranza si sono costituiti due nuove partiti, la Lega Nord ad opera del consigliere Rosini e il Partito Repubblicano da parte di Felicetti. Poi un gran traffico di consiglieri: Tassotti è passato dalla "Lista Martinelli" all'Udc, Chiarini dall'Udc al Gruppo Misto, Giudici da Forza Italia all'Udc: questa confusione dà anche un'idea sulle divisioni della destra".
Divisioni di una classe politica nuova. L'Ulivo saprà rinnovarsi per le prossime elezioni o si ripresenterà con il personale politico del 2001?
Per il momento sono stato nominato coordinatore dell'Ulivo perché essendo io stesso il "vecchio" della politica del centrosinistra, posso avvalermi di un'esperienza che mi consente di contrastare l'attuale Amministrazione in Consiglio Comunale non sulla demagogia ma nel merito delle questioni. Questo non impedisce che oggi l'Ulivo sia in grado di mettere in campo una nuova squadra, una nuova classe dirigente e una nuova generazione che si vuole misurare con la vita pubblica e il governo della città: la generazione dei quarantenni.
La maggioranza sostiene che sulle questioni importanti accade il contrario di ciò che lei sostiene, persino in Consiglio Comunale: voi divisi, loro uniti.
Sono passati i tempi del centralismo democratico, è possibile e non è un male che in alcune occasioni alcuni consiglieri difendano posizioni proprie, diverse da quelle degli altri. Ma le nostre uniche divisioni in Consiglio esprimono posizioni note da tempo, difese già nel corso del passato mandato amministrativo da due soli consiglieri: Calvaresi e Settimio Capriotti, su due soli argomenti: i Prusst ["Programma di riqualificazione urbana e sostenibile sul territorio", di fatto accordi tra pubblico e privato per opere di riqualificazione, n.d.r.] e la variante al Piano Regolatore per consentire un accordo di programma sull'area dell'ex-mattatoio. Queste sono tutte le nostre presunte divisioni. L'attuale Amministrazione provi invece a portare il "Direzionale" [il cambio di destinazione di alcune aree, particolarmente a Porto d'Ascoli: da "artigianale e commerciale", a "uffici", n.d.r.] nel prossimo Consiglio Comunale. È chiaro che ciò non accadrà, perché sono divisi.
L'Amministrazione sta preparando un provvedimento di fondamentale importanza come il Piano Regolatore.
Ammettiamo l'importanza del Piano Regolatore, nonostante la critica politica che ci è stata rivolta di averlo accantonato a un certo punto del nostro ultimo mandato, in favore di uno strumento nuovo come i Prusst, che restano comunque un'ottima e ineludibile opportunità per San Benedetto. Per quella scelta abbiamo perso le elezioni del 2001. Detto questo, oggi il Piano Regolatore è lontano anni luce da una possibile approvazione. Dire che non verrà approvato negli ultimi due anni e mezzo della giunta Martinelli è una previsione sin troppo facile: questa maggioranza è davvero troppo divisa per affrontare un provvedimento così importante.
Il sindaco Martinelli ha imposto un calendario: il Piano Idea in Consiglio Comunale prima di Natale o tutti a casa.
Questo non accadrà: il sindaco è abituato a prendere impegni che sistematicamente non rispetta. Martinelli è la prova provata che in politica non si improvvisa niente, così come non ci si può improvvisare ingegneri o ginecologi: come a poker, anche in politica alla fine si devono scoprire le carte. Amministrare è un mestiere complesso e difficile. A San Benedetto abbiamo avuto un solo bravo sindaco che non era mai stato nemmeno consigliere: Bernardino Speca. Tutti gli altri, specie quelli bravi, avevano una notevole esperienza politica, da Natale Cappella a Primo Gregori a Paolo Perazzoli. Quanto poi al Piano Regolatore, torno a far notare che l'incarico di redigere il Prg è stato conferito all'ing. Bellagamba, per una cifra intorno ai 400 mila euro e che una tappa sul cammino della sua approvazione era la presentazione in Consiglio Comunale del Piano Idea, prevista per il novembre 2002. Un ritardo di un anno, un contratto con un professionista che non è stato rispettato da parte di questa Amministrazione. Intanto a San Benedetto non si costruisce un albergo da circa vent'anni, mentre venti alberghi sono stati chiusi e altrettanti potrebbero chiudere entro la fine del 2004 perché saranno impossibilitati a mettere a norma i loro standard.
Queste sono precisamente altre accuse che rivolgono a voi della passata Amministrazione e ritardi che l'attuale ritiene di dover colmare.
La politica può essere fatta di tante chiacchiere, ma sui fatti è bene fare chiarezza. Il Piano Regolatore va rifatto assolutamente, per il bene della città. Ma per fare un esempio, è un obbligo di legge (una legge nazionale, poi integrata da una regionale) che in ogni città ci siano 27 metri quadrati di aree destinate a "verde e servizi" per ogni cittadino. Al momento del nostro insediamento eravamo a 7 metri, al termine oltre i 12. Per coprire i rimanenti 15 servono più di due milioni di metri quadrati di aree da acquisire, per una spesa valutabile intorno ai 100 milioni di euro. Per questo avevamo proposto di collaborare con i privati attraverso i Prusst. Ma così tante altre cose abbiamo fatto, che al confronto si capisce bene come mai i commercianti abbiano partecipato all'assemblea pubblica sui problemi del settore per dire al sindaco della loro delusione nei confronti di questa Amministrazione, che avevano votato: prima illusi, poi disillusi. Il fatto è che la destra, a livello locale come a livello nazionale, manca completamente di cultura di governo.
Critiche alla passata Amministrazione e caso Sestri: l'assessore ha detto e ripetuto che la vostra Amministrazione faceva politica urbanistica privilegiando il rapporto con pochi imprenditori.
Posso dire a parole che non è assolutamente vero. Ma sono parole. Ciò che contano sono i fatti. A Sestri avevo chiesto se fosse incompatibile con l'incarico pubblico che ricopre. Ha risposto querelando la stampa, che aveva riportato una visura camerale dalla quale risultava che almeno fino al 16 giugno 2002 era socio di una società di Cupra Marittima insieme a Nobilioni, uno dei principali imprenditori edili di San Benedetto. Se poi Sestri ha degli elementi per provare che la giunta Perazzoli favoriva qualcuno, non deve dichiararlo alla stampa, ma rivolgersi alla Procura della Repubblica. Gli amministratori si giudicano da quello che fanno. E anche sulla replica che Sestri ha dato di aver trattato alcune pratiche in appena un mese contro ogni consuetudine, ribadisco che in via Toti la pratica è stata trattata proprio in un mese dalla data della presentazione. Di più: noi avevamo approntato un Prusst per permettere al soggetto privato di realizzare 23 mila metri cubi di edificazione, in cambio di 4150 metri quadrati di verde e servizi e 700 milioni di lire all'Amministrazione. La pratica sbrigata in un mese, invece, ha portato a 49 mila metri cubi di edificazione, nessuna area verde e nessun indennizzo per il Comune! E noi volevamo avvantaggiare gli imprenditori?
I commercianti hanno anche parlato di problemi annosi come gli allagamenti ad ogni pioggia.
Il problema degli allagamenti l'abbiamo di fatto risolto per tutta la zona sud di San Benedetto: è un problema che non esiste più a Porto d'Ascoli e Ragnola. Oggi c'è bisogno di due progetti per la captazione delle acque in via Monfalcone e in piazza San Giovanni Battista. Ma intanto sarebbe interessante sapere da questa Amministrazione perché ha tagliato alla Picenambiente finanziamenti per 25 mila euro per la pulizia delle caditoie o tombini, la cui otturazione è concausa del problema.
L'assessore ai lavori pubblici Poli ha già spiegato che questi interventi sono non solo progettati ma anche finanziati.
A dare retta all'assessore Poli le piazze San Giovanni e Garibaldi già sarebbero state rifatte quattro o cinque volte. Molti annunci, nessun fatto.
Ma quanto a concretezza, spesso la vostra opposizione verte sulla correttezza formale di provvedimenti. La vita quotidiana dei cittadini resta sullo sfondo.
Con una maggioranza come l'attuale siamo costretti a tenere una specie di doppio passo: da una parte dobbiamo formulare obiezioni "prepolitiche", che assorbono in effetti più della metà delle nostre energie per contestare il mancato rispetto delle regole e delle norme previste nell'azione amministrativa. Non accade spesso che rispettino le regole, dunque siamo costretti a fare un'azione di denuncia. Dall'altro promuoviamo azioni concrete compatibilmente con il ruolo di opposizione.
Per esempio?
Per esempio il dragaggio dell'imbocco del porto di San Benedetto è stato iniziato e proseguirà su iniziativa dell'Ulivo.
Non si direbbe un intervento che incide sulla vita dei cittadini.
Ma oggi ricopriamo il ruolo dell'opposizione e attraverso i tre convegni che abbiamo organizzato in questi due anni mezzo, uno sui problemi dell'agroalimentare, uno sull'urbanistica e l'ultimo, recente, sul turismo, abbiamo preso contatti con larghi settori della cittadinanza e dei ceti produttivi, da cui abbiamo tratto indicazioni per un futuro programma di governo. Ma vorrei anche ricordare che la creazione di un polo agroalimentare a San Benedetto, uno dei due esistenti in Italia, fu una scelta strategica e un successo dell'Ulivo. Un altro grande traguardo che ottenemmo fu l'inserimento di San Benedetto nell'obiettivo comunitario "D2" [per ottenere finanziamenti a favore di zone disagiate, n.d.r.]. Il nostro programma, inoltre, partiva dall'idea di prestare attenzione ai quartieri, periferici e non solo. Così abbiamo realizzato molti interventi migliorativi nei quartieri Agraria, Sentina, Fosso dei Galli, San Filippo, Marina Centro, Paese Alto, Albula. Solo per il parco di via Lombardia acquisimmo l'area spendendo un miliardo e 400 milioni di lire. Questa Amministrazione, al contrario, acquisisce risorse attraverso le normali imposizioni, ma non le sa poi gestire, per incapacità. E io sospetto che l'avanzo di bilancio sia di gran lunga superiore ai tre milioni e mezzo di euro di cui si è parlato. Infine, quanto ai problemi dei cittadini, è questa Amministrazione che ha annullato ciò che noi avevamo istituito, come i prestiti sull'onore o i contributi per il pagamento degli affitti: 300 famiglie sambenedettesi ne sono state private.
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27/11/2003
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