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Si cerca di ridare la gioia di vivere mentre soffiano venti di guerra

| Le Associazioni Onlus e di Volonatriato vanno sostenute nella loro opera.

di Mimmo Minuto

Disabili, parola che a qualcuno suona pesante. Volontariato, vocabolo che si potrebbe prestare alla solita politica del sospetto. Alzheimer, malattia del 2000, che sembra interessare solo quando tocca qualcuno della famiglia. Venerdi e sabato Ascoli e San Benedetto hanno vissuto due giornate di grande valore dedicate a Disabili, Volontariato, Alzheimer.

L'AVSI di Ascoli ha organizzato una serata di beneficenza dal titolo " A cena.. con loro". La fondazione Giuseppe Barboni onlus ha organizzato un  incontro tra Saturnino, e Giovanni Allevi, con gli studenti di Ascoli e San Benedetto e poi una cena di beneficenza. L'AIMA ha invece tenuto una conferenza sul problema dell'Alzheimer.

Queste tre iniziative non possono e non debbono passare inosservate. C'è una guerra in corso, che non si sa come andrà a finire ed il fatto che in Provincia si dia risalto a problemi civili ed umanitari apre uno spiraglio di positività nello scenario di morte. Per una giornata, in questi eventi, i politici non hanno guardato il colore della loro " maglia", non hanno tratto pretesto per propagandare i loro meriti e il loro futuro. A cena poi bello vedere seduti, fianco a fianco, il Presidente della Provincia, Pietro Colonnella e signora con il Sindaco di Ascoli, Piero Celani e signora. Entrambi ad applaudire le performance di chi si esibiva sul palco. Questo avveniva mentre, spietati, i telegiornali continuavano a parlare di bombe, di combattimneti.
" Ci colleghiamo con Bagdad perchè c'è un altra incursione" annuncia lo speaker televisivo.
In sala però i protagonisti sono loro, i disabili, uomini come noi, che vivono nel nostro stesso mondo, respirano la nostra stssa aria, soffrono come noi per i fatti violenti. E protagonisti sono anche quei bambini che, lontano dall'Italia, aspettano che qualcuno alzi la mano per un adozione a distanza che potrebbe ridare loro la gioia di vivere. E infine, quei malati di Alzheimer, che non sono esseri venuti da un altro mondo, ma individui come noi, che vanno aiutati nel ritrovare se stessi.

Da una parte la guerra, che produce morte, dall'altra le organizzazioni che cercano di ridare vita.

Sono ancora poche, vanno aiutati. Questa è la prossima vera guerra di vincere.

23/03/2003





        
  



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