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L’Assindustria con l’UniCredit per conoscere il mercato cinese

Ascoli Piceno | “La Cina la si può affrontare solo recandosi in Cina e non parlando dei cinesi che vengono in Italia. Andare in Cina e conoscerla per iniziare attività produttive”

di Federico Biondi

L’Assindustria di Ascoli Piceno ha organizzato e organizzerà degli incontri per poter conoscere e comprendere le  realtà economiche orientali, tra cui la Cina che rimane di gran lunga la più importante. All’incontro erano presenti rappresentanti dell’UniCredit Banca d’Impresa, Isabella Magliani, Falcio Casavecchia, Marco Bettin. Gli incontri sono mirati ad un confronto degli imprenditori locali con gli specialisti del settore.
 
Incontri poter capire quali difficoltà ci sono, da parte degli imprenditori Piceni, nell’impatto con il sistema economico cinese, ma anche per capire come poter cogliere le opportunità economiche che il vasto mercato cinese offre.
 
La realtà cinese può essere riassunta in tre concetti fondamentali, manodopera a basso costo ma con una buona scolarizzazione, stabilità politica che ad oggi non ha eguali nei paesi ex via di sviluppo e potenzialità di mercato interno incredibili, infatti la Cina può garantire uno scambio economico interno di oltre un miliardo di persone.
 
Se si aggiungono gli ingenti investimenti che negli ultimi venti anni sono stati fatti dalle multinazionali internazionali, che hanno aumentato notevolmente il livello tecnico delle industrie cinesi oggi, qualsiasi imprenditore deve interfacciarsi con il “mondo Cina” se vuole mantenere una certa leadership o comunque voglia continuare ad operare a livello internazionale.
 
Nel primo trimestre del duemilaquattro, l’economia cinese ha avuto un incremento del Pil del 9,7% e non accenna a fermarsi. Il governo cinese ha cercato di raffreddare l’economia con delle manovre, come ad esempio la chiusura temporanea di alcune industrie statali.
 
Nonostante ciò, la Cina non accenna a far scendere i ritmi produttivi e soprattutto a far scendere le esportazioni che ad oggi superano notevolmente le importazioni. “È fondamentale riuscire ad avere dei punti di riferimento, in Cina, che possano cercare di filtrare questi flussi di merci in entrata e in uscita cercando anche di trarne beneficio” dice Marco Bettini Rappresentante dell’Unicredito Italiano in Cina (Canton).
 
“Il nostro obiettivo è conoscere approfonditamente la Cina attraverso tutte le sue implicazioni di carattere economico – dice il presidente dell’Assindustria di Ascoli Piceno Renzo Maria De Santis e aggiunge - diciamo che lo scarso afflusso è dovuto ad un certo timore e in qualche modo c’è una difesa psicologica per evitarlo. Sono sicuro che i nostri imprenditori sono molto attenti alla variazione che sta provocando l’onda cinese”.

07/07/2004





        
  



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