I commercianti vogliono le dimissioni dell'assessore Lorenzetti
San Benedetto del Tronto | Tutti contro tutti: proteste per la chiusura del 1° novembre e accuse dei commercianti all'assessore e alle associazioni di categoria, che respingono le accuse e rilanciano
di Giovanni Desideri
Lunedì 27 ottobre il sindaco di San Benedetto Martinelli, unanime il parere della giunta, ha deciso che i negozi non potranno aprire sabato 1° novembre, respingendo la richiesta di tutti i 200 commercianti del centro cittadino (e non soltanto 90, come avevamo riferito in un primo momento), che avevano firmato e timbrato la richiesta.
Oggi i commercianti sono sul piede di guerra: contestano il provvedimento del sindaco, che a loro dire non permetterebbe il rilancio del commercio in centro, non favorirebbe il turismo (il ponte del primo novembre porterà turisti in città), né una nuova mentalità ad esso legata. Mentre i centri commerciali prosperano.
Dice Vincenzo Amato (consorzio "Commercianti riuniti del centro"): "questa Amministrazione è stata capace di litigare con tutti: comitati di quartiere, vigili urbani, concessionari di spiaggia. Mancavano i commercianti, ed ora hanno rimediato. Ma sabato apriremo comunque, verremo multati degli ormai famosi 1033 euro e pagheremo. Abbiamo preso questa decisione perché le associazioni di categoria, dando il loro avviso contrario, non ci hanno tutelato e perché l'assessore Lorenzetti, che doveva dare il suo parere al sindaco, ha dimostrato ancora una volta di non conoscere la situazione del commercio, avallando la chiusura. Lo abbiamo chiamato al cellulare per tre giorni e non ci ha mai risposto. È un assessore al commercio separato dal commercio. Stamattina stessa ha deciso di concederci l'apertura il lunedì mattina: come tenere il ristorante aperto quando la gente non ha fame! Lorenzetti deve dimettersi".
E proprio su loro iniziativa i commercianti del centro (Amato ed altri, con le 200 firme sotto braccio) si sono incontrati questa mattina in Comune con i rappresentanti della grande distribuzione (Grazia Cozzolino, rappresentante degli operatori del centro commerciale "Porto Grande") e delle associazioni di categoria (Maria Angellotti della Confcommercio e Camillo Di Monte, segretario provinciale della Confesercenti).
Sono fioccate le accuse. Se il sindaco ha preso la sua decisone in base al parere di Confcommercio e Confesercenti, i commercianti del centro accusano entrambe di non rappresentarli, cioè di assumere decisioni contrarie ai loro interessi e tanto più nell'attuale fase di crisi economica. Seconda accusa: le stesse associazioni provinciali di categoria non terrebbero lo stesso atteggiamento nei confronti di ciò che accade ad Ascoli e Fermo, dove l'apertura per sabato prossimo sembra certa (almeno per la mattina, per il pomeriggio non è ancora detto).
Confcommercio e Confesercenti, all'angolo, replicano in due punti: a) oltre ai 200 commercianti che hanno firmato, resterebbe un'autentica maggioranza silenziosa di commercianti che non vuole l'apertura; b) il vero problema sono le norme, in particolare le disposizioni regionali, che non permettono più di 24 aperture in altrettanti giorni festivi in un anno, alle quali pure si aggiungono altre 8 date per i negozi del centro storico. E pare che a San Benedetto questo gruzzoletto sia già stato esaurito, al contrario che ad Ascoli e Fermo.
Altro discorso per l'Abruzzo e la vicina Val Vibrata, che dispone di un vero patrimonio: 40 aperture annue da gestire per altrettanti giorni festivi. "È indispensabile una conferenza dei servizi tra le Regioni Marche e Abruzzo, auspica Di Monte, per regolare di comune accordo il problema che esiste al confine tra i due territori. Ma intanto se i Comuni continuano a derogare, ha precisato Di Monte, la Regione ritiene che la situazione non sia urgente e la nuova legge, già pronta, non viene approvata. Quella legge, invece, dice che i negozianti del centro potranno aprire 365 giorni all'anno".
La Cozzolino prova a riportare ordine: "il vero problema è piuttosto la programmazione annuale, che si fa in dicembre. Lo scorso anno si sarebbero dovute avanzare le richieste su tutto il calendario". Luca Di Leonardo, titolare di alcuni dei più noti negozi in centro, replica: "in questo momento è sufficiente il buon senso: non possiamo perdere un week-end così importante, durante il quale arrivano a San Benedetto molte persone ed anche turisti".
Oggi il sindaco ha "dribblato" i commercianti che lo aspettavano in Comune uscendo dalla porta di servizio. Ma entro stasera stessa potrebbe esserci una svolta: è il termine che deriva da un'esigenza del centro "Porto Grande", dove si devono organizzare i turni di lavoro di decine di dipendenti.
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28/10/2003
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